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Vice Presidente di Film Commission Torino Piemonte - Collaboratore in Staff Assessorato Attività Produttive, Commercio, Lavoro Città di Torino

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere

Nel corso del tempo il lavoro mi ha insegnato che sono infinite le cose che non sappiamo. Da lì, il mio impegno per l'informazione e la divulgazione è diventato "passione".


venerdì 25 gennaio 2013

TORINO RICORDA L'AVVOCATO




Si è tenuta nel Duomo di Torino e nella Sala Rossa del Comune la cerimonia di commemorazione del Senatore Avvocato Gianni Agnelli.

Bastava vedere la piazza del Comune gremita di ospiti illustri, di giornalisti, di cittadini per capire, in un attimo, che il tempo non ha scalfito il ricordo che la città conserva di Gianni Agnelli.
A dieci anni dalla sua scomparsa il Sindaco Piero Fassino, dopo la funzione che si è tenuta al Duomo, ha celebrato la memoria dell'Avvocato accogliendo, oltre ai membri di Giunta e Consiglio, tutti coloro che a lui erano legati: suo nipote John Elkann, Sergio Marchionne, Luca Montezemolo, Cesare Romiti e, tra i suoi amici più cari, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
La partecipazione del Presidente è avvenuta in virtù di un profondo rapporto di reciproca stima, e in omaggio al forte rispetto delle istituzioni che ha contraddistinto la vita e il lavoro dell'Avvocato.
Per il senso di equilibrio democratico che dimostrò nel suo ruolo di Presidente della FIAT, Francesco Cossiga lo nominò senatore a vita e Gianni Agnelli intrecciò ancor più il legame tra la sua storia personale e quella del Paese.
Le generazioni degli Agnelli che hanno guidato la FIAT, dei dirigenti, dei tecnici e degli operai sono state le forze motrici di un cammino di trasformazione e avanzamento del nostro paese.
Il Presidente Napolitano, proprio all'insegna di un profondo spirito di attaccamento all'Italia, di un sentire nazionale ed europeo che possa garantirci un progresso nel mondo globale, è tornato a Torino, la città che ha celebrato con commozione il Centocinquantesimo dell'Unità, per cercare quella rispondenza civile e quella partecipazione popolare che contraddistingue la città, e che l'Avvocato coltivò per tutta la sua vita.
Il Sindaco Fassino, nel suo discorso, ha sottolineato la formae mentis di un uomo che visse il suo ruolo di “cittadino del mondo”, senza mai recidere il profondo legame con la città e con la sua più autentica “torinesità”.
Parigi e New York erano le sue case ma Torino era il porto sicuro, il luogo in cui ha fatto crescere la sua azienda, la città che reso un'importante realtà economica e un esempio di stile e rigore in tutto il mondo.
L?understatment torinese che lo contraddistinse per tutta la vita ne fece un uomo pubblico sempre attento a non cedere ad esibizioni narcisistiche, a facili enfasi propagandistiche.
Il ricordo del Sindaco è ricco di stima, riconoscenza e affetto in virtù di un legame che si consolidò nel tempo, nel corso di una lunga collaborazione politica in cui ricorda l'affinità di modi che l'Avvocato espresse a D'Alema in due parole: “Fassino è dei nostri. E' serio, come solo i torinesi sanno essere. Ce ne fossero più di torinesi nel mondo...”.
Compostissimo e molto tenero è stato il ricordo di suo nipote, John Elkann.
Lui, così altero, dai tratti nobili, educatissimo e di una bellezza angelica, ha ricordato quello che ha considerato come un tratto fondamentale nel rapporto che suo nonno ha tenuto con la città: il tratto della semplicità, dell'affetto, del dialogo diretto, del senso di responsabilità.
Ha ragione John: il segreto della grandezza dell'Uomo, è racchiuso nella sua semplicità.