Puoi scrivere a

antonella.frontani@gmail.com
Vice Presidente di Film Commission Torino Piemonte - Collaboratore in Staff Assessorato Attività Produttive, Commercio, Lavoro Città di Torino

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere

Nel corso del tempo il lavoro mi ha insegnato che sono infinite le cose che non sappiamo. Da lì, il mio impegno per l'informazione e la divulgazione è diventato "passione".


venerdì 20 aprile 2012

IL VOTO ? SFIDUCIA INEVITABILE

IL VOTO ? SFIDUCIA INEVITABILE Affrontare le acque agitate della crisi profonda non esalta gli animi, ma cercare in ogni modo di non affondare negli abissi è davvero sconfortante. Come si può chiedere al popolo di non perdere fiducia quando nulla lascia sperare per il meglio? La difficile lotta contro la recessione che il Premier Monti conduce a fatica, non può ottenere risultati senza l’aiuto dell’Europa. Ma quale Europa? La Francia, che da tempo è concentrata solo nelle elezioni presidenziali? O la Germania, che non vuole accettare la guida di una politica di rilancio della domanda in cui non crede? Forse la Spagna, che arranca sotto la spinta del suo 23% di disoccupazione e che vive da tempo in bilico tra salvezza e attacco della speculazione? In realtà, non possiamo contare su un vero supporto dell’Europa, né sull’intervento della BCE intenta a salvaguardare la propria autonomia dai colpi della Bundesbank. Secondo alcune scuole di pensiero, dovrebbe essere modificato anche l’Accordo di Maastricht che impedisce alla Banca Centrale di prestare soldi ai paesi in difficoltà, piuttosto che alle banche per le loro attività di investimento. Avrebbe potuto aiutarci solo una sana politica interna ma la catastrofe che si aggiunge ad un quadro così preoccupante viene proprio dal mondo politico: quella sorta di sostegno che i partiti avevano accordato al governo tecnico per garantire la sopravvivenza è saltata con l’approssimarsi delle elezioni. E’ il caos totale. Sono di nuovo forti le distanze di programma tra PDL e PD. I gruppi si sfaldano, soprattutto quello di Alfano dopo la crisi del berlusconismo, lasciando spazio a liste civiche in ogni comune. Il tonfo della Lega, gli scandali della Regione Lombardia, le ombre sul Terzo Polo in seguito alle vicende giudiziarie che hanno colpito la Margherita, le accuse a Penati, Emiliano e Vendola, hanno ridotto ai minimi termini la speranza nel mondo politico. I problemi del Comune di Palermo, della Regione Sicilia e del Consiglio regionale lombardo, non lasciano spazio alla fiducia nel futuro delle attività di partito. Nessuno schieramento ( nessuno, davvero) ha interesse a modificare una legge elettorale che non potrebbe essere più proposta neppure su Marte. Certo, non sarà il centro - destra a chiederla, dopo averla inventata e sapendo che è l’unico modo per conservare un potere che si sta sgretolando. Non sarà Bersani che a fatica tiene le redini di gruppi che non controlla. Invoca una riforma , ma non fa alcun passo per ottenerla. Forse, anche per lui, è l’ultima speranza di garantirsi lo zoccolo duro dei fedeli. Casini la vuole ma da solo non può ottenerla. I partiti hanno perso completamente il loro antico status di organizzazioni attive dedite al bene comune, forse anche in seguito al fatto che è cambiata radicalmente la società che aveva dato vita i partiti di massa. La perdita delle caratteristiche legate ad una società industriale e la nuova realtà organizzata in una società di servizi fondata sull’individuo e non più su soggetti collettivi, ha tolto senso all’attività dei partiti. Sono diventate realtà anacronistiche che per sopravvivere hanno iniziato ad usare le risorse pubbliche ( vedi finanziamento dei partiti sotto mentite spoglie) La mancanza di etica, a volte, ha fatto il resto. Secondo quale criterio di fiducia un cittadino, in qualità di elettore, dovrebbe votare? Non ho mai sostenuto l’astensione al voto. Piuttosto, l’ho considerata sempre un deprecabile atteggiamento qualunquistico anti sociale. Oggi, però, non saprei davvero trovare un solo motivo per cui recarsi alle urne. La considero la più grande delle sconfitte.